domenica 13 febbraio 2011

17 Marzo: celebrazione o giorno di vacanza?

tricolore, risorgimento, unità  Il 17 marzo si celebreranno i 150 anni dell'unità d'Italia.
 Ma come ogni cosa italiana, un'occasione irripetibile, se non fra altri decenni, sta andando perduta, soffocata dai "se" e dai "ma".

 Scuole aperte o scuole chiuse? Luoghi di lavoro aperti o chiusi? Chiusura totale, chiusura parziale?
 E molti hanno già consultato il calendario: sarà un giovedì, perciò chi vorrà e chi potrà sarà tentato da un "ponte"...

 Ma tralasciando l'umana debolezza di una gradita giornata priva di impegni lavorativi, ho l'impressione che la scelta tra commemorazione in tono solenne o in tono minore derivi da veleni ben più striscianti.

C'è chi vorrebbe strumentalizzare l'occasione per sottolineare che l'Italia è tutt'altro che unita e che vi sono situazioni e realtà molto diverse tra regione e regione.
E' innegabile, siamo pieni di problemi, dall'occupazione, alla smaltimento dei rifiuti, ai servizi, alla sanità, all'efficienza scolastica... con dati molto diversi da regione e regione, che vanno dall'eccellenza al fanalino di coda.

E c'è anche chi considera il danno economico che una giornata di chiusura di aziende ed esercizi commerciali provocherebbe...
Bhe... credo che chi non farà la spesa giovedì la farà più abbondante il giorno prima e chi deve fermare una catena di lavorazione saprà organizzare il recupero.

Non è questo insomma.
Se l'Italia non è unita come vorremmo, il centocinquantenario potrebbe e dovrebbe essere occasione di riflessione e di riconferma della volontà di far funzionare veramente le cose e di sentirci tutti un solo popolo.
Il Risorgimento è stato una fase storica, forse anche un po' mitizzato, ma ci ha regalato un'unità geografica ed un'identità che era andata perduta nel tempo.

Non l'abbiamo ancora del tutto ritrovata... ragione di più per esprimere la volontà degli Italiani di "risorgere" ancora e questa volta per benino...




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