mercoledì 2 febbraio 2011

Escort di sera bel tempo si spera?

Sto rivalutando, e non l'avrei mai detto, alcuni stili di vita che ho sempre deprecato.
Riguardano la condizione femminile ed il suo faticoso affermarsi in posizioni di ruolo nella società.
Credo si sia fatta molta confusione ed oggi questa sensazione aumenta.
"Liberare" e valorizzare la donna non può significare solo quello che sembra...

donne, eros
ma anche questo:

donne, donne intelligenti

Ma forse mi illudo che la cultura sia diventata asessuata mentre, probabilmente, il filo conduttore di filosofie di vita e tendenze resta prevalentemente maschile.

Troppo spesso sento ripetere che la donna "siede" sulla propria fortuna, considerazione che esclude a priori il valore non aggiunto, ma preponderante, dell'intelligenza  e di tante altre doti positive femminili.
Se fossimo solo vagine ed oggetti di piacere il cervello non ci servirebbe, anche se alcuni dicono che ce l'abbiamo piccolo.
Può darsi... ma anche molti uomini ce l'hanno piccolo... e non ne facciamo una tragedia.


Mi sono impegnata a conseguire una certa cultura, ad imparare a riflettere con la mia testa e a non farmi schiava di qualcosa o di qualcuno, a raggiungere un'indipendenza economica... ed ora vedo che ho trascurato la parte su cui "siedo" come possibile fonte di emancipazione e guadagno, contro ogni logica attuale corrente.
Avrò sbagliato? Sarei oggi più "arrivata" (ma dove?), più agiata se avessi condiviso maggiormente e generosamente con uomini altrettanto generosi il venerabile oggetto?

Squallor - 'O tiemp se ne va'
La domanda, che resta insoluta per me,  si affaccia forse alla mente di molte giovani ragazze ed il messaggio che passa è ambiguo...

E così il mio pensiero si rifugia in quelle visioni dell'infanzia di una cucina piena di sottane rassicuranti e ciabatte di feltro con tacco zero,  padelle, fornelli, donne angeli del focolare affaccendate e prive di grilli per la testa; nessuna pensava di diventare manager o modella e forse era meglio così perchè, senza inganno, riuscivano ad essere se stesse senza contare troppo le rughe.

casalinghe, vignetta  Ed io che prodotto sono? A metà strada tra il disprezzo per le casalinghe con le ali tarpate  (oggi disperate più che mai), l'ammirazione per le poche donne che hanno inciso ed incidono autenticamente sulla società e davanti allo spettacolo dell'apoteosi della vagina giovane e primitiva?

  Non c'è scampo, credo di appartenere, inesorabilmente alla "middle class", quella squallida via di mezzo che non è nè carne nè pesce, nè ricca nè povera, nè geniale  nè ignorante... un'autentica mediocrità.


Scritto da una cara ed intelligente amica



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