sabato 26 marzo 2011

Se non si fotte si e' fottuti

2025: città grandi e ricche come Stati

Da uno studio del McKinsey Global Insitute, dal titolo "Urban worldmapping the economic power city" risulta che nel 2025 il mondo sarà «in mano a 600 città». Il dossier  considera   questa ipotesi soprattutto da un punto di vista economico e demografico e le città italiane saranno in fondo alla classifica, oltre al fatto che queste metropoli apparteranno in larga parte nel Sud del mondo o comunque ai Paesi in via di sviluppo, o in forte espansione economica come la Cina.

La più ricca sarà New York, Tokyo sarà la seconda, la terza Shangai, quindi Londra e Pechino. Si parla poi di 136 nuove città, di cui 100 cinesi.  Milano uscirà dalla top 20...

http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=9557


Bhe, il 2025 non è lontano, dovremmo essere ancora tutti vivi noi che leggiamo, se va bene...
Prepariamoci, perciò, a diventare la periferia del pianeta... con o senza centrali nucleari siamo destinati a finire in fondo alle classifiche, sta scritto, insomma, tra le pagine di queste ipotesi dei nostri attuali Nostradamus.
Magari non sarà così male: meno competizione, una vita più tranquilla, cibo più sano, chissà. O magari diventeremo il Terzo Mondo del futuro...

Però una cosa non mi torna: se almeno 100 città della Cina diventeranno così potenti, ed altre del Sud del mondo pure... come mai tanti cinesi, africani, sudamericani emigrano in Italia?
Vallo a sapere.

Cina, I'm so fucking future


mercoledì 23 marzo 2011

Posta del cuore: Cinderello

Caro animalefelice, sono un quarantenne nubile, celibe anzi, e faccio il cameriere in un locale gay.
Ciò non significa che anch'io sia gayo di natura, ma questo lavoro mi preclude molte relazioni sentimentali.
Ti spiego perchè:
quando incontro una donna che mi piace e si incomincia a parlare, le dico cosa faccio e dove, ecco che nei suoi occhi comincio a leggere dubbi e perplessità...  se poi, per caso, indosso gli abiti da lavoro (per la verità un po' fronzoluti e multicolor... ma è la divisa imposta dal datore di lavoro) le cose si complicano ulteriormente e non arrivo mai neppure al secondo appuntamento. E' frustrante.

Va da sè che vado sempre in bianco anche se il sesso non sarebbe per me la destinazione principale del mio corteggiamento, sono uno serio e mi vorrei accasare.

Sul versante amicizie maschili, invece, ne ho un casino. Al lavoro tutti mi vogliono bene, anche troppo. Mi dicono che sono carino, qualcuno allunga persino le mani ma non ci faccio troppo caso, perchè la paga è più che buona.
Devo dire che alcuni mi fanno la corte... in un certo senso ne sono compiaciuto perchè vuol dire che non sono da scartare, no?

Eppure le donne... nada de nada.

Ora mi chiedo... comincio ad avere una certa età, mi pesa vivere da solo e non trovare nessuno quando rientro a casa... che sia il caso di cambiare punto di vista e filosofia di vita?
Sarebbe però un salto nel buio perchè, non so se riuscirei mai ad amare completamente, perdutamente un uomo come compagna della mia vita... c'è qualcosa di troppo in tutto ciò, oltre al gulliver e alla villosità pettorale, è come se fosse un ripiego, un saldo di fine stagione... sono combattuto e confuso.

Perciò chiedo il tuo aiuto. Potresti suggerirmi di cambiare lavoro o, almeno, di cambiare locale, ma di 'sti tempi è dura, senza contare che qui mi pagano bene e raddoppio persino con le mance.
Allora pensavo... metti la mia foto sul tuo blog, magari a qualcuna piace e mi si prende...  ultima chance prima di...

Ciao e grazie.

Cinderello



cenerentolo, cinderello, gay
Cinderello in pausa  nel locale dove lavora (quello con il perizoma leopardato)



domenica 20 marzo 2011

Il lato erotico del detersivo

In un giorno di    SAPONE SOLE , OMO  ed AVA
Omo  detersivo pubblicità anni 60Ava detersivo - Calimero 
erano in un PRIL all'ombra di un PALMOLIVE .PALMOLIVE logo
 OMO  disse ad AVA : "Facciamo SPIC&SPAN!". 
"CAMAY" disse   AVA   ma  SVELTO  OMO  abbasso’ il  BOLT alzò il LIP  e  PRONTO  introdusse il KOP. 
DetersiviSpic&Span detersivoSVELTO detersivo
 “AIAX, AIAX “ disse AVA  ma dopo le prime incertezze replicò:   “BRAVO, FABULOSO!!!"   Omo preso dall'impeto  fu troppo SVELTO, gli scappo’ il   VERNEL... ammorbidente troppo efficiente con conseguenze da BIO PRESTO! Quindi SCALA d'autostima  degna di un WCNET  ma... forza e coraggio, un sorriso Durbans... e  OMO  ripartì.
Che CIF vuoi fare?CIF detersivo
Lo SMAC era forte ma... Omo consapevele delle sue potenzialità... diventò il masculissimo MASTRO LINDO:
Mastro Lindo detersivoGENERAL detersivoDEOX detersivo
 una GENERAL  doccia , una deodorata con appretto STIRA e AMMIRA,un po' di DEOX, ARIEL nuova e VIA VA'... per evitare  gli  tornasse MOCIO VILEDA.
VIA VA smacchiatoreSTIRA e AMMIRA apprettoMOCIO VILEDA
 OMO nei confronti di AVA  divento'  più COCCOLINO, le regalò una FELCE AZZURRA, l'atmosfera ritorno' un CYCLON.. .insomma l'ARGENTIL  del suo PRIL era splendente! Un po' di musica SI DO L... non c'era NUNCAS fuori posto!
COCCOLINO ammorbidenteARGENTILSIDOL argentoNUNCAS prodotti per la casa
Il LYSO FORM poco in forma era solo un ricordo... certo di non fare  l'OMINO in BIANCO tutto tornò caliente, OMO si trasformò in Mr.MUSCOLO  ma il FINISH   di   AVA...  mai la conosceremo !
Mr.MUSCOLO sturalavandiniFINISH prodotti casaOMINO BIANCO prodotti biancheria
 Come tutte le storie demenziali sta forse cercando il classico insostituinile  IDRAULICO... liquido!

Le prime righe "storiella d'antan" quando i prodotti per la pulizia della casa e... personale erano un  TOT .  Ora c'è da perdersi...  tra pubblicità ed etichette al supermercato... mi son perso...  difficile vita da single.


domenica 13 marzo 2011

Monna Lisa si ingioiella

Per l'ennesima volta l'icona più popolare dell'arte pittorica è stata rivisitata in modo davvero stravagante e "ricco" ma, secondo me, senza VALORE AGGIUNTO... nonostante la preziosità...

Un artista che ha voluto restare anonimo (forse per salvaguardarsi dalle critiche, oltre che da accertamenti fiscali sulla sua presunta ricchezza...) ha impiegato cinque anni per ricoprire, letterealmente, di gemme per un totale di 100.000 carati, il ritratto della Monna Lisa (una replica, ovviamente).


monna lisa

Si tratta di un collezionista cinese di preziosi che ha pensato di realizzare l'opera più costosa al mondo raccogliendo, nell'arco di 30 anni, una quantità incredibile di gemme di ogni tipo, in tutte le sfumature di colore adatte a ricoprire il celebre dipinto, tempestato da smeraldi, rubini, ametiste, quarzi, topazi, zaffiri e chi più ne ha ne metta.

La luccicante Gioconda è in questi giorni esposta, sotto scorta, in un grande centro commerciale di Shenyang, in Cina, a testimonianza...
che i cinesi stanno per diventare i nuovi ricchi del pianeta ma, al momento, mancano di ispirazioni autentiche e restano sostanzialmente degli imitatori.



Monna Lisa, Leonardo

Perchè a Leonardo bastò molto meno per creare un capolavoro: un pennello e alcuni pigmenti... ma, soprattutto, la genialità ed il cuore.
Per tutto il resto c'è la famosa carta di credito... che non è tuttavia in grado di "comprare" genio e  autentica creatività.





giovedì 10 marzo 2011

La riscossa silenziosa e difficile del Tibet: il Dalai Lama si ritira

E' recentissima la notizia che il Dalai Lama lascerà la sua posizione di guida politica nel giro di pochi mesi. Una decisione certamente sofferta e che porterà un cambiamento epocale perchè sarà necessario emendare la Carta dei tibetani in esilio per "passare la mano" e permettere una nuova elezione.
Mancano ancora i dettagli riguardo la decisione ma... quest'uomo ha lasciato certamente un segno incancellabile nel percorso della civiltà umana e faremo tutti fatica ad attribuire  un altro volto alla stessa carica.
Vorrei, perciò, qui ripercorrere alcuni tratti della personalità e dell'attività di questo grande uomo che mi è sempre piaciuto per il suo modo di porsi in tante occasioni.



Era il novembre 2007 quando fu messa in vendita su eBay la vecchia Land Rover del Dalai Lama, l'unico uomo insignito del premio Nobel apparso in una pubblicità della Apple e su una copertina di Vogue...
Ed era la primavera del 2008 quando ritroviamo lo stesso Dalai Lama in Germania, ad esprimersi sui diritti umani.
E quante fotografie abbiamo visto, per anni, di lui, affiancato a vip di tutte le razze, tra sorrisi e strette di mano, abbracci e sorrisi, sorrisi e inchini...

E proprio quel suo sorridere continuamente, in modo quasi stereotipato, ci ha fatto forse pensare che dietro la millenaria saggezza tibetana si celasse anche una non disprezzabile diplomazia politica e capacità di comunicazione.
Certo che, pur dichiarandosi un semplice monaco buddista, il Dalai Lama lascia un'impressione di presenzialismo, tanto da far sospettate il dono dell'ubiquità per la quantità di posti impensati in cui lo abbiamo ritrovato, a fianco di politici, milionari e star del cinema.


Dalai Lama e vip

Già... ma dove avrebbe dovuto andare? E' in esilio da quasi mezzo secolo e da quasi mezzo secolo cerca, a suo modo e con l'ostinazione di un ideale, di far sentire pacificamente la sua voce.
Ma non si pensi che la mondanità lo abbia travolto, credo che sia solo uno strumento necessario perchè lui, il Dalai Lama, continua a scandire le proprie giornate in questo modo:

alle 3,30 si alza e si abbandona alla meditazione ed alla recitazione dei mantra, alla lettura di opere filosofiche tibetane e di altri testi simili, di nuovo alla meditazione, quindi ad ulteriore lettura e studio, meditazione della sera e, infine, verso le 20,30, nanna.E così tutti i giorni, da quando aveva 6 anni, un full immersion  del proprio essere nella riflessione meditativa e filosofica.
Il Dalai Lama nasce nel 1935 da una famiglia di contadini ed all'età di 2 anni venne portato via da un gruppo di monaci arrivati da Lasha che riconobbero in lui la probabile reincarnazione del 13° Dalai Lama.

Troppo piccolo per rallegrarsi o rincrescersi iniziò le pratiche spirituali e non le abbandonò mai più, ignorando anche, al tempo, che il nono, decimo, undicesimo e dodicesimo Dalai Lama erano tutti morti giovani, probabilmente avvelenati. Nel 1950 assunse la piena autorità politica ma dieci anni dopo l'armata cinese di liberazione popolare invase il Tibet e lui venne esiliato insieme ad altre migliaia di persone.

Ma i tibetani portano nel cuore il loro Dalai Lama e basterebbe una sua sola parola per scatenare una sollevazione generale. Parola che lui non ha mai pronunciato, dichiarando invece la necessità di buoni rapporti con la Cina, considerata tuttavia colpevole di genocidio culturale nei confronti del Tibet.

E così, da decenni, vediamo quest'omino sorridente e itinerante che ci sfiora dagli schermi e dalle pagine dei tabloid, altrettanto pacato quanto deciso, che ci parla di uguaglianza e di diritti umani per tutte le minoranze.
Un uomo dall'aspetto solo apparentemente dimesso, in realtà con una forza interiore che spaventa.
E' il timore che incutono le persone che sono autorevoli e credibili senza bisogno di ricorrere a mezzi estremi.
E la Cina lo sa bene.

Ecco perchè, alla notizia, un portavoce del ministero degli affari esteri di Pechino ha dichairato  che si tratta di "un trucco per ingannare la comunità internazionale".
 


mercoledì 9 marzo 2011

domenica 6 marzo 2011

L'indecenza delle parole e l'oro del silenzio

 E' una donna colei che ha il primato di aver superato il limite dei 30 minuti di parlato  senza mai prendere il respiro.
Una 46enne di Rieti ha superato il precedente record di 23 minuti mentre entusiasticamente raccontava agli amici la sua vacanza a Santo Domingo.
 Ha raccontato aneddoti per uno strabiliante tempo di 31 minuti e 8 secondi senza mai prendere fiato prima di diventare blu e collassare. 
 Trasportata al locale pronto soccorso si è però prontamente ripresa.
Nel momento di massima loquacità ha raggiunto l'incredibile picco di 680 parole al minuto.
 L'ultima parte del racconto è stata espressa con flebile voce mentre gli ultimi due minuti sono stati solo movimenti labiali accompagnati da un gesticolare vigoroso.


 Fantasia o realtà? Chi lo sà, ma di parlatori ne esistono eccome, anche riprendendo fiato c'è gente che ha il perverso potere di parlare per ore, annichilire gli astanti, prenderli per fame e per sete finchè non si arrendono.
 In Italia sono numerosi, amano il dibattito, la rissa verbale, lo sproloquio anche se, a ben valutare i contenuti, quello che vorrebbe essere il ruggito del leone molto spesso è il belato di un caprone.
 Del resto il pensiero forte non si improvvisa mentre il pensiero debole può essere urlato a pieni polmoni. 
 E allora... facciamo attenzione agli "urlatori": chi parla troppo e grida per coprire altre voci di solito ha il sedere sporco.
 Perchè a volte c'è molto più coraggio, spessore e dignità nel silenzio che nella parola.


 angelo, silezio, silence, scultura

sabato 5 marzo 2011

I demoni mistici e surreali di Saturno Butto'

Saturno Butto' nasce a Portogruaro (VE) nel 1957 e segue un percorso di studi artistico diplomandosi all’Accademia di Belle Arti nel 1980.
E' un pittore veneziano che non dipinge mai Venezia...  ma ciò che ha a che fare con il peccato, mescolando erotismo, iconografia cristiana e inconscie paure che danno vita ad immagini forti, evocatrici di situazioni al limite e atmosfere gotiche.


Saturno Butto'

La Donna è figura dominante e la sua rappresentazione affonda le radici nei riti precristiani,  in cui l'ambiguità tra sacro e profano si manifesta come il piacere di un visionario voyeur   appassionato di culti dionisiaci.

Saturno Butto'

Se esiste il Bene esiste anche il suo contrario, il Male, come l'esistenza di Dio non esclude quella dei demoni...

Saturno Butto'

E sia vverte un'angoscia anche nei confronti del dolore fisico, la paura della malattia e del decadimento che si estrinseca attraverso un rituale esorcistico che ha lo scopo di liberare da paure profonde e primordiali.

Saturno Butto'

Immagini rivisitate di santi e martiri seviziati che suntuosamente, un tempo, venivano esposti al pubblico, al culto delle loro reliquie... immagini terrificanti di una cristianità medioevale.

Saturno Butto'

Forse il tema dell'Amore come demone... che si annida con forza disumana nelle viscere dell'umanità e determina passioni senza confini, dove il termine PASSIONE non manca di evocare il dolore, come nella passione dei martiri.


Saturno Butto'
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Altre opere: clicca sulle icone per ingrandirle

Saturno Butto  Saturno Butto  Saturno Butto
Saturno Butto  Saturno Butto  Saturno Butto


giovedì 3 marzo 2011

Il carnevale di Venezia tra storia e folklore

 Le feste e le intemperanze carnevalesche sono nate come espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento dagli obblighi e dalle situazioni sociali, lasciando spazio all'inversione dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.
Sono molti i luoghi legati al folklore del carnevale ma nessuno può eguagliare la raffinatezza, la sensualità e la magia del
Carnevale di Venezia .
Oggi è una pallida larva di sè, ancora molto suggestivo ma agonizzante in kermesse ed eventi commerciali e turistici, eppure, in passato... un mito.
Già nel medioevo si indossavano
maschere e costumi nascondendo completamente la propria identità ed ogni forma di appartenenza personale a classi sociali, sesso, religione. 
Questo tripudio collettivo in incognito era l’essenza stessa del Carnevale. 

 Ma celare completamente la propria identità sotto un costume  portò inevitabilmente a qualche eccesso. Sfruttando il travestimento non mancarono malintenzionati che ne approfittarono. Infatti, soprattutto durante le ore notturne, mascherandosi e con la complicità del buio, era più facile commettere reati come scippi, ruberie e molestie senza possibilità di essere riconosciuti. Già dal 1339 fu applicato il divieto notturno di circolare in maschera per la città e le autorità introdussero nel tempo altre limitazioni e divieti, nonchè pesantissime sanzioni contro l’utilizzo fraudolento dei travestimenti.
Succedeva, ad esempio, che  uomini travestiti da donne o da religiosi entrassero nelle chiese e nei monasteri  per compiere atti di libidine anche con le suore, senza contare che, sotto gli ampi mantelli, si potevano nascondere comodamente armi per minacciare. Per questo motivo, 
nel 1458 si proibì  l’ingresso in maschera nei luoghi sacri.
Con la diffusione delle case da gioco si verificarono episodi di giocatori d’azzardo che sfuggirono ai creditori grazie al travestimento. Nel 1703 fu quindi proibito entrare mascherati nelle sale da gioco.



Cortigiana, prostituta

Anche le prostitute, al tempo stesso contrastate e tollerate, a volte persino incentivate, riuscivano facilmente a confondersi con le maschere ed esercitare la loro professione aggirando le regole imposte dalla Serenissima per prevenire il contagio da malattie veneree. Fu quindi vietata la prostituzione in maschera e la pena per chi trasgrediva era severa: il bando dal territorio per quattro anni e la fustigazione pubblica lungo il tragitto da Piazza S. Marco a Rialto.
Dopo la caduta della Serenissima (1797) si arrivò alla proibizione definitiva dei mascheramenti, ad eccezione di quelli durante le feste private nei palazzi e del Ballo della Cavalchina al Teatro la Fenice. La conseguenza fu il declino dello spirito che aveva animato per secoli questo storico Carnevale  che, oggi, è soprattutto un evento turistico, benchè ancora legato alle maschere della tradizione veneziana e non ai discutibili carri allegorici che caratterizzano altre feste di carnevale...



 Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia
chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza...

Lorenzo il Magnifico

 

mercoledì 2 marzo 2011

Andrew Myers: la scultura va dal ferramenta

Per realizzare un ritratto/scultura, l'artista tedesco  Andrew Myers utilizza tra le 8.000 e le 10.000 viti , il che significa che avrà   un ottimo rapporto con il suo ferramenta di fiducia che certamente, a fine anno, gli regalerà il calendario della ditta.

Un inedito modo di "scolpire" un volto, utilizzando un pannello preventivamente forato a mano e avvitando nei fori una quantità industriale di viti che creano la plasticità delle forme sfruttando differenti profondità di avvitamento...

scultura, viti sculture di viti, Andrew Myers
sculture di viti, Andrew Myers ritratti 3D, Andrew Myers, viti
E così vengono alla luce metallici volti che vanno guardati da una certa distanza per avere la visione d'insieme,  non privi di un certo fascino che richiama atmosfere artigianali più che industriali ma un tantino futuriste.

Non è però facile e meccanico come sembra, occorre avere l'idea ben chiara nella mente, nonchè abile e paziente precisione unita al tocco dell'artista.

Per personalizzare, poi, Andrew Myers riveste lo "sfondo" dei suoi ritratti 3D con le "pagine gialle"... ma rigorosamente dei luoghi in cui il committente del ritratto vive o ai quali è legato da vicende personali, con l'intenzione, forse, di legarlo e collocarlo almeno in un contesto geografico, perchè tanto metallo potrebbe risultare spersonalizzante.

ritratti 3D, Andrew Myers, viti
La cromaticità risulta dall'accostamento di viti di diversa colorazione metallica
Ma se questa può risultare un'originale trovata, visitando il sito è possibile vedere opere eseguite con altre tecniche che fanno riconoscere in Myers un artista tutt'altro che improvvisato.