sabato 30 aprile 2011

Riflessioni alternative sul 1 maggio

dicoccupazione, lavoro, job

Son tempi difficili e strani in cui padri di famiglia perdono il posto di lavoro...

colloquio, lavoro, tette

... e giovani senza esperienza lo trovano...

elefante, merda, lavoro, job

...ma nella maggiorparte dei casi è necessario accontentarsi pur di averlo, un lavoro.


"Arbeit macht frei"
"Il lavoro rende liberi".
Stava scritto all'ingresso del campo di sterminio di Auschwitz ed è la più grande presa per il culo della storia ai danni dei lavoratori, affermazione che ancora oggi mi fa riflettere, nonostante contesti e momenti temporali diversi.

Quanto del nostro lavoro o delle tasse che paghiamo crea benessere a noi e quanto ad altri che sul nostro lavoro e sulle nostre tasse lucrano?
A volte c'è ancora troppa sproporzione su un pianeta dove le multinazionali dei paesi cosiddetti civilizzati sfruttano le risorse dei paesi poveri senza alterarne positivamente la condizione sociale, o dove i tributi che paghiamo finiscono nelle mani delle mafie locali e non si traducono in servizi utili alla comunità.

Perciò il lavoro nobilita, crea sicurezza, competenze e soddisfazione solo dove c'è equilibrio sociale, pace e cooperazione.
In tanti altri casi è ancora schiavitù.

In questi giorni c'è stata discussione sull'opportunità o meno di lavorare, per certe categorie, anche il primo maggio...
Dipende... Vogliamo santificare questo giorno dedicato al VALORE del lavoro o vogliamo utilizzarlo per "guadagnare" ancora un po' di più?
Dipende, appunto, se il lavoro "nobilita" o arricchisce solo in denaro... no?!

Riflessioni sul 1° magglio 2011



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