martedì 18 gennaio 2011

Collezionisti di pelle: scienza macabra

I collezionisti sono a volte creature assai bizzarre ma collezionare pezzi di pelle tatuata e conservati in formaldeide... mi lascia, più che di stucco, di formalina...

Presso il Dipartimento di Medicina Forense dell’Università di Jagiellonian a Cracovia, in Polonia, esiste una raccolta di 60 esemplari di tatuaggio provenienti dalla pelle dei detenuti
, asportata loro dopo la morte, di una prigione limitrofa
La ricerca e la catalogazione risalgono agli anni '60 e lo scopo di questa sconcertante collezione era quello di individuare il codice criminale rappresentato dai disegni raffigurati nei tatuaggi.

tatuaggi, formaldeide, Polonia
Poichè in Polonia, e non solo là, un'alta percentuale di persone con tendenze criminali esibiva tatuaggi, come una specie di marchio di appartenenza e di "timbro" che suggellava coraggio, violenza e determinazione, si pensò che esistesse una connessione tra i vari simboli raffigurati ed il tipo di inclinazione criminale o di perversione.
Ladri, assassini, protettori, stupratori, ... ciascuno con la sua icona ricorrente, più o meno stilizzata o liberamente interpretata.
tatuaggi, formaldeide, carcerati
Ma sotto il regime allora dittatoriale la ricerca risulta discutibile perchè nelle patrie galere, a fianco dei criminali comuni ed autentici, non mancavano dissidenti politici e persino innocenti, non sappiamo in che numero e misura tatuati... perciò ciò che si è voluto "leggere" ed interpretare dai simboli  sulla pelle non è in grado di definire una casistica attendibile.
tatuaggi, tattoo, collezione, Polonia
Lo studio del linguaggio dei tatuaggi non è però limitato a questo caso, esistono ricerche più approfondite sul tatuaggio carcerario russo, italiano, francese e spagnolo e tra gli studiosi di questo strano soggetto uno dei piùappassionati fu un dottore giapponese, Fukushi Masaichi (1878-1956) che collezionò brandelli di pelle tatuati, oggi conservati nell'Università di Tokyo, e provenienti dall'epidermide di persone libere, previo consenso dell'asportazione del loro tatuaggio alla morte; e talvolta anche dietro compenso, per questo piccolo contributo grafico alla Scienza...

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