martedì 11 gennaio 2011

Integrarsi o disintegrarsi?

Integrazione.
Parola attualmente ripetuta un'infinità di volte e che, personalmente, mi evoca l'immagine di una grande scacchiera dove i bianchi e i neri diventano progressivamente tutti grigi...
chess, scacchi, concettualismo
 Ma affinchè ciò avvenga è necessario che la volontà di integrazione appartenga a tutti gli elementi in campo mentre da sempre una partita a scacchi è una gara per la supremazia strategica del più abile.

Allora il domandone potrebbe essere: 
Chi vuole davvero l'integrazione?

Con l'implicazione di alcune sottodomande:

1) In che misura l'integrazione è sentita necessaria e giusta, supportata e realizzata?
2) Tutte le parti in causa concorrono con pari sforzo all'integrazione?
3 Non è che, per caso, ogni parte coinvolta intenda l'integrazione in un modo diverso?


Perchè già mettersi d'accordo sul termine è difficile, figuriamoci sulla sua attuazione.
La definizione ufficiale e sintetica dalle Scienze Sociali recita:
"il termine integrazione indica l'insieme di processi sociali e culturali che rendono l'individuo membro di una società". E morta lì.
Dentro... un sacco di roba: cultura, religione, razza, abitudini, usi e costumi, filosofia di vita, modo di vestire, persino modo di cucinare...

E rimescolando tutti i variegati elementi dei flussi migratori che sono ormai quotidianità... come conciliarli senza fare grossi torti a nessuno? E' un paradosso filosofico.

Gli "ospitanti" tenderanno ad interpretare l'integrazione come accettazione da parte loro di nuovi individui nel gruppo sociale, ma aspettandosi che i nuovi arrivati si adattino allo stile di vita ed alle leggi di chi ospita.
Gli "ospiti" faticheranno a rinunciare a molte delle loro prerogative ed abitudini ed alla lunga il conflitto e la sofferenza si faranno evidenti.

 
E io non voglio il crocifisso in aula... allora io non voglio la puzza di cumino sul pianerottolo... allora io tengo il negozio aperto di domenica facendo incazzare altri commercianti... Ah sì? Allora io  fermo il tram se a bordo c'è una donna con il burqa... Davvero? Bene, allora io metto una bomba in una chiesa copta...  Ed io non ti lascio costruire la moschea... Chi se ne frega, noi stiamo costruendo l'atomica!... Noi ce l'abbiamo già!... Noi l'avremo e magari la useramo!... Mon Dieu... Inch Allah!

Al momento le controversie sembrano prive di soluzioni pacifiche e rapide e solo il BISOGNO di molti contribuisce a mantenere un difficile equilibrio ed una precaria convivenza.
Ma quale sia la segreta, autentica volontà delle parti non è dato sapere nè politicamente corretto ipotizzare...

Nell'omelia pronunciata giovedì 6 gennaio nella cattedrale di San Lorenzo a Milano, il cardinal Bagnasco ha detto:

"I cristiani nel mondo sono perseguitati perché parlano di  dignità, di uguaglianza, di libertà di coscienza, di Stato di diritto... i cristiani sono discriminati e perseguitati proprio perché, in nome di Cristo, parlano di dignità e di uguaglianza di ogni persona, uomo o donna che sia? Di libertà di coscienza? Perchè predicano l'amore anche verso coloro che si pongono come nemici? Perchè parlano di perdono, rifiutano la violenza e operano come costruttori di pace? Perchè predicano la giustizia e lo Stato di diritto? Forse è per questo che qualcuno li giudica pericolosi e inaccettabili, oggetto di intolleranza, meritevoli di persecuzione e di morte?" sottintendendo che i cristiani sono meglio.

Ma il Corano recita:

Infedeli: “gli inveterati nemici” dei musulmani [Sura 4:101] .
Infedeli: “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove” [Sura 9:95].
Infedeli: “circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta” [Sura 4:90].
Infedeli:
“combatteteli finché l’Islam non regni sovrano” [Sura 2:193].
Infedeli: “tagliate loro le mani e la punta delle loro dita” [Sura 8:12].
I musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro [Sura 9:123].
I musulmani devono essere “brutali con gli infedeli” [Sura 48:29].
Chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte” [Sura 5:34].
“Chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo” [Sahih Al-Bukhari 9:57].
“Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata” [Sura 9:5].
“Essi (gli infedeli) devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta" [Sura 5:33].
 
Dunque, come la mettiamo?

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